Le Verifiche periodiche ispettive degli impianti di messa a terra nelle aziende con almeno un dipendente sono disciplinate dal DPR 462/01, un regolamento disciplinato anche dal D.Lgs. 81/08 che tutela la sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro.
Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di omologazione dell’impianto elettrico e di incaricare un Organismo abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico di effettuare la verifica periodica dell’impianto ogni 5 anni oppure 2 anni (in caso di locali adibiti a studio medico, luoghi con maggior pericolo in caso di incendio, cantieri).
In assenza di dipendenti, permane l’obbligo disciplinato dalla norma CEI 64-8/7 di effettuare delle verifiche per controllare la corretta efficienza dei dispositivi di protezione.
La verifica periodica sugli impianti elettrici soggetti al DPR 462/01 consiste nelle seguenti attività:
- Controllo della documentazione relativa all’impianto (dichiarazioni di conformità, denuncia, progetto e precedenti verbali di verifica);
- Esame a vista;
- Prova di continuità dei conduttori di terra, di protezione ed equipotenziali;
- Prove strumentali di corretto funzionamento degli interruttori differenziali (i cosiddetti “salvavita”);
- Misura della resistenza di terra;
- Misura dell’impedenza dell’anello di guasto (se e quando applicabile);
- Misura delle tensioni di contatto e di passo (se e quando applicabile);
Al termine della verifica periodica verrà conseganto al Datore di Lavoro il verbale relativo all’intervento.
Con questa attività di controllo, l’amministratore è maggiormente tutelato contro il rischio elettrico.